JULIUS H.COMROE - “La Serendipity è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino”

Silvia VernoticoSilvia Vernotico

Silvia Vernotico

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Il termine Serendipity deriva da Serendip, l’antico nome persiano dello Sri Lanka e indica lo scoprire una cosa non cercata mentre se ne sta cercando un’altra. Il neologismo fu coniato nel XVIII secolo dallo scrittore Horace Walpole che lo usò per la prima volta in una lettera a un suo amico, ispirato dalla fiaba persiana dei “Tre principi di Serendippo” scritta da Cristoforo Armeno. Non è pura e mera casualità, come potrebbe portarci a pensare di prima impatto ma racchiude in sé intuizione, fantasia e acume pratico. La serendipity racchiude in sè il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro.

Per meglio comprendere l’acume che si cela dietro il termine calza a pennello la definizione che ne diede il ricercatore biomedico americano Julius H. Comroe: “La Serendipity è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino“.

Serendipity is looking in a haystack for a needle and discovering a farmer's daughter.

Illustrazione: Francesco Montesanti (www.rivistamicron.it)

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