HOT THIS WEEK IN PHARMACEUTICAL CHEMISTRY N.6

Silvia Vernotico
#hotthisweekinphchemistry Lo zafferano potrebbe avere un importante ruolo nella lotta ai tumori. Lo rivela uno studio coordinato da Filippo Minutolo, Professore associato di Chimica Farmaceutica della Facoltà di Farmacia dell’Università di Pisa, che ha identificato il meccanismo con cui un metabolita attivo presente nello zafferano, la crocetina, riesce a ridurre l'aggressività delle cellule tumorali attraverso l'azione su un enzima-chiave nella glicolisi tumorale, la lattato deidrogenasi (LDH), l'enzima il cui compito principale è quello di metabolizzare il glucosio per renderlo energia fruibile.
Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry della American Chemical Society.
"La crocetina - spiega Granchi, ricercatrice dell'Università di Pisa - non è purtroppo disponibile, né facilmente isolabile da fonti naturali quindi è stata messa a punto una metodologia sintetica per la sua preparazione: la crocetina artificiale, del tutto identica per struttura a quella naturale, ha dimostrato una notevole abilità di inibire l'Ldh".
Grazie alla collaborazione con il gruppo di ricerca di Paul J. Hergenrother della University of Illinois at Urbana-Champaign e con Flavio Rizzolio dell'Università Ca' Foscari di Venezia, e fondatore dell'azienda Biofuture Medicine, è stato inoltre possibile verificare come la crocetina sia in grado di ridurre la produzione di lattato in cellule tumorali e la loro proliferazione.
"Abbiamo dimostrato - aggiunge Granchi - che la componente dello zafferano maggiormente responsabile di questo effetto sembra essere proprio la crocetina".
"Chiaramente né lo zafferano, né la crocetina potranno mai sostituire le varie terapie antitumorali approvate per l'uso clinico - specifica Minutolo - comunque possono sicuramente costituire un utile ausilio alimentare nella prevenzione delle neoplasie e, se validati da opportuni studi clinici, potranno in futuro contribuire ad aumentare l'efficacia dei regimi terapeutici utilizzati per diversi tipi di tumore".
Per leggere il paper completo qui il link… http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/acs.jafc.7b01668