Lo strano caso della signora Augusta D.

Silvia VernoticoSilvia Vernotico

Silvia Vernotico

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Lo strano caso della signora Augusta D.

Lei è Augusta D. e quello che sto per raccontarvi è lo strano caso della sua malattia.

E’ il 26 agosto 1901 quando Augusta D. si presenta all’Ospedale psichiatrico di Francoforte. Augusta D. ha 50 anni ed è la moglie di un impiegato delle ferrovie. Clinicamente presenta disturbi del sonno, disturbi della memoria, una forte aggressività, pianto e confusione mentale. Alla clinica psichiatrica di Francoforte le viene diagnosticata una forma di demenza presenile. Le vengono prescritti bagni caldi, diete e sonniferi per alleviare agitazione ed insonnia.

L'8 aprile 1906 all’età di soli 55 anni Augusta D. muore.

La donna è fin troppo giovane però per mostrare quei disturbi tipici di un’età più avanzata. La cosa incuriosisce particolarmente un medico dell'Ospedale, Alois Alzheimer. Viene disposta un’autopsia. Dall'autopsia e dall’esame istologico Alzheimer descrive una massiva perdita neuronale e la presenza nel cervello della donna di placche distintive e grovigli.

Il 3 novembre del 1906, durante la 37a Assemblea degli psichiatri tedeschi del sud a Tubinga, Alzheimer presenta il caso di Augusta D., una donna di 51 anni affetta da una sconosciuta forma di demenza. La platea di scienziati presenti accoglie questo caso in maniera scettica. La presentazione non sembrò attirare alcuna attenzione o commento. L'uditorio parve essere maggiormente interessato alla successiva relazione, sulla masturbazione compulsiva.

L’anno seguente, nel 1907, Alzheimer pubblica la sua lettura dal titolo “Una caratteristica grave malattia della corteccia cerebrale” nella quale riesce a dare la descrizione clinico-patologica della malattia di Augusta D:

Nel centro della cellula per il resto normale, spiccano una o più fibrille per la loro caratteristica densità e peculiare impregnabilità. Numerosi piccoli foci miliari si riscontrano negli strati superiori. Essi sono determinati dal deposito di una peculiare sostanza nella corteccia cerebrale. Tutto sommato ci troviamo davanti una caratteristica malattia.

Alois aveva appena individuato quelli che oggi sono identificati come i grovigli e le placche neurofibrillari.

Gli studi successivi, condotti dallo stesso Alzheimer e da altri suoi allievi, tra cui il friulano Gaetano Perusini, permisero di definire meglio alcuni profili clinici ed anatomopatologici di tale demenza continuando gli studi su altre pazienti con la stessa sintomatologia.

Nel 1910 Emil Kraepelin, il più famoso psichiatra di lingua tedesca dell'epoca, ripubblicò il trattato "Psichiatria" di Alois, nel quale definiva una nuova forma di demenza scoperta da Alzheimer, chiamandola in suo onore malattia di Alzheimer. Fu così che la malattia acquisì un nome oltre che una propria identità. Alois si ammalò nel 1912, probabilmente colpito da un’infezione di streptococco. Con il passare del tempo, la sua malattia peggiorò gravemente. Il 19 dicembre del 1915 muorì a Breslavia, nell’odierna Polonia, a soli 51 anni.

Il rettore e il Senato dell'Università slesiana Federico Guglielmo di Breslavia così ricordano Alzheimer:

Nel defunto la scienza medica perde uno dei suoi migliori studiosi, eccellente per i suoi profondi lavori; l'infelice schiera degli uomini colpiti dalla demenza e dalla malattia nervosa perde un medico paternamente preoccupato e capace, l'ospedale militare di guerra un amico dei soldati infiammato dall'ideale e dall'altruistica concezione della sua professione.

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